Le SCUOLE vanno CHIUSE subito" queste sono le richieste del CONITP , Di Maio e la Ministra Azzolini si sono arroccati su una posizione che danneggerà alunni e personale della scuola docenti e ATA , non tutela affatto la salute dei lavoratori .
Gli alunni propagano il virus in modo velocissimo e in silenzio perché il 90% è asintomatico e non sa nemmeno di essere infetti.
Nessun sistema sanitario può resistere a lungo a una crescita esponenziale del genere e questo risulta ormai chiarissimo. Per cambiare da un giorno all’altro l’andamento dell’epidemia è necessario un evento che abbia improvvisamente mutato i comportamenti sociali di milioni di persone. Un evento che sia accaduto circa una settimana prima del primo ottobre, un evento che abbia coinvolto tutta l’Italia. Il 24 settembre hanno riaperto le scuole mettendo improvvisamente in movimento quasi otto milioni di studenti, esattamente quello che serve per spiegare i boom di contagi
La riapertura delle scuole ha agito come un potente amplificatore del contagio, non necessariamente per difetti nell’organizzazione dell’attività all’interno della scuola, anzi , le quasi tutte scuole hanno adottato tutte le misure per il contenimento dell’epidemia. Milioni di ragazzi hanno iniziato a frequentarsi regolarmente negli edifici scolastici portandosi dietro gli effetti delle loro frequentazioni, sport, trasporti, attività extrascolastiche e abitudini sociali. Questo ha provocato probabilmente un formidabile effetto amplificatore che partendo dai giovani, tocca, in ordine di intensità decrescente, insegnanti e operatori scolastici, persone che vivono in contatto con loro, oltre che, ovviamente, tutto il resto della società.
Servono scelte urgentissime e drastiche, con la riapertura scolastica è stato messo involontariamente il turbo all’epidemia che passando per i giovani porta ad un contagio generalizzato di tutta la società.
Pertanto cado Di Maio e cara Azzolini , siete responsabili della salute del personale della scuola che non sono carne di macello utilizzati solo per un vostro capriccio a causa della vostra incompetenza politica.